Come sono le vacanze ideali?
Siamo in piena estate da diverse settimane ma la domanda è ancora attuale e calzante: come sono le vacanze ideali?
Le premesse generali sono uguali per tutti perché ognuno di noi dopo un anno di lavoro, chi più chi meno, sente forte l’esigenza di un periodo di vacanza, di stacco dalla routine quotidiana.
L’esigenza di andare in vacanza è però avvertita e soddisfatta in maniera diversa da ciascuno:
- CHI ama viaggiare lontano e quasi senza mete o grandi preparativi,
- CHI vuole andare al mare sotto l’ombrellone e godersi la spiaggia,
- CHI vuole invece frequentare locali affollati e mescolarsi a tanta gente per divertirsi e conoscere persone,
- CHI vuole camminare su verdi prati e freschi boschi o magari attorno ad un lago circondato da incantevoli montagne oppure
- CHI vuole visitare città, monumenti, castelli, musei o qualsiasi genere di cosa che abbia una storia da raccontare.
La prima cosa che dovremmo tutti chiederci, essendo le vacanze importantissime per ritrovare la carica giusta, è: cosa mi serve per riequilibrarmi?
Naturalmente, quando si tratta di andare in vacanza assieme alla famiglia le cose si decidono assieme mettendo insieme più esigenze, e poi ci sono molte persone che si prendono ferie anche in altri periodi dell’anno e quindi possono vivere e sperimentare diversi tipi di vacanze.
Dimmi che vacanza fai
Proviamo comunque, insieme, ad osservare con una “visione ayurvedica” come trascorriamo le vacanze, per capire se le informazioni che ne derivano ci tornano utili.
- SE SCELGO di andare in vacanza in un luogo dove la natura mi offre un lago, un bacino d’acqua immerso nel verde e circondato da colli o da vette, dove nella tranquillità del luogo posso dedicare più tempo del solito ad interessi, ad esempio leggere buoni libri ed ascoltare buona musica, dove nelle vicinanze posso raggiungere altri luoghi che mi raccontino della storia e delle tradizione delle popolazioni locali, allora sto portando SATTVA nella mia vita, ovvero innalzo la mia predisposizione alla comprensione, alla consapevolezza, alla creatività, all’accettazione e all’accoglienza e alla diminuzione delle interferenze al raggiungimento dei miei obbiettivi.
- SE SCELGO per una vacanza all’insegna dell’avventura estrema, anche praticando sport competitivi, dove cerco il contatto con le persone, anche fisico, parlo molto e socializzo ma sempre con un occhio attento alle mie priorità, dove nutro un forte piacere nel cibo, nel bere e nel divertimento, dove sono alla ricerca delle attenzioni altrui, allora sto portando RAJAS nella mia vita, ovvero rischio di veder crescere la rabbia e l’insoddisfazione per aspettative mancate, di mettere a dura prova la mia capacità di controllo e di tolleranza.
- SE SCELGO di andare in vacanza ma sono confuso e non so cosa fare, dove andare, trovo difficoltà ovunque, sono pigro e disilluso, non so prendere decisioni per paura o per incomprensioni con altri, e preferisco cercare un modo per isolarmi ed ovattarmi sensorialmente, allora sto portando TAMAS nella mia vita, ovvero aumento la mia paura verso tutto e la mia indulgenza anche verso me stesso, perdendo interesse nelle cose e divenendo sottomesso, sempre alla ricerca di sicurezze nella vita.
I tre Mahaguna SATTVA RAJAS E TAMAS descrivono la natura mentale, l’inclinazione delle persone e ne definiscono le connessioni con la loro natura fisica, in una strettissima relazione corpo-mente.
Ecco perché quello che auspico per ognuno di noi, per concludere questa mia narrazione, è che le vacanze siano sempre utili a portare equilibrio al nostro corpo, alla nostra mente ed al nostro spirito in modo tale da poter rientrare e riprendere il lavoro con la netta sensazione di essersi rigenerati e ripuliti di ogni malessere e di ogni stanchezza.
Se così non fosse, occorrerebbe un’altra vacanza, questa volta più consapevole!